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Gestione Sintomi iniziali dell’ Anoressia

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La gestione dei sintomi prodromici o iniziali dell’anoressia da parte dei familiari è fondamentale per prevenire un peggioramento della situazione. Ecco alcune strategie utili:

1. Osservare senza giudicare

  • Prendere nota dei cambiamenti comportamentali e fisici senza accusare o criticare.
  • Osservare il rapporto con il cibo e il corpo, evitando commenti diretti sull’aspetto fisico.

2. Mantenere un dialogo aperto e accogliente

  • Creare un ambiente di fiducia e ascolto senza pressioni.
  • Evitare frasi come “Stai dimagrendo troppo” o “Devi mangiare di più”, che potrebbero aumentare la resistenza.
  • Mostrarsi disponibili a parlare delle emozioni e delle preoccupazioni, senza focalizzarsi solo sul cibo.

3. Evitare di controllare ossessivamente l’alimentazione

  • Non imporre obblighi sul cibo o monitorare ogni boccone.
  • Creare un ambiente familiare sereno durante i pasti, senza tensioni.

4. Promuovere un rapporto sano con il cibo e il corpo

  • Evitare commenti negativi su peso, dieta o aspetto fisico, anche su sé stessi o altre persone.
  • Dare il buon esempio adottando abitudini alimentari equilibrate senza estremismi.

5. Incoraggiare attività sociali e interessi alternativi

  • Supportare la partecipazione a hobby, sport (non ossessivi) o attività artistiche per distogliere il focus dall’alimentazione.

6. Cercare supporto professionale tempestivamente

  • Se i sintomi persistono o peggiorano, consultare un medico, uno psicologo o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari.
  • Coinvolgere specialisti senza imporre la decisione, ma proponendola come un aiuto per il benessere generale.

7. Gestire le proprie emozioni come familiari

  • Essere pazienti e non farsi sopraffare dalla frustrazione o dalla paura.
  • Cercare supporto anche per sé stessi, attraverso gruppi di auto-aiuto o specialisti.

Intervenire precocemente con empatia e comprensione può fare la differenza nel prevenire l’aggravarsi della situazione e favorire una presa di coscienza da parte della persona coinvolta.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

Sintomi prodromici dell’ Anoressia

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I sintomi prodromici dell’anoressia nervosa possono manifestarsi gradualmente e includono segnali fisici, comportamentali ed emotivi. Ecco alcuni dei più comuni:

1. Sintomi Comportamentali:

  • Preoccupazione ossessiva per il cibo (contare le calorie, leggere ossessivamente le etichette nutrizionali).
  • Riduzione progressiva delle porzioni o eliminazione di interi gruppi alimentari (es. carboidrati, grassi).
  • Evitare i pasti o trovare scuse per non mangiare (es. “ho già mangiato”, “non ho fame”).
  • Rituali alimentari insoliti, come tagliare il cibo in pezzi minuscoli o mangiare molto lentamente.
  • Eccessiva attenzione alla forma del corpo e frequente confronto con gli altri.
  • Aumento dell’attività fisica in modo ossessivo e sproporzionato all’alimentazione.
  • Isolamento sociale per evitare occasioni in cui si mangia insieme.

2. Sintomi Fisici:

  • Perdita di peso evidente o cambiamenti nella composizione corporea.
  • Sensazione di freddo costante dovuta alla riduzione del grasso corporeo.
  • Affaticamento e debolezza.
  • Capelli e unghie fragili, pelle secca.
  • Alterazioni del ciclo mestruale nelle donne.
  • Disturbi digestivi, come gonfiore o stitichezza.

3. Sintomi Psicologici:

  • Ansia o paura intensa di ingrassare, anche se sottopeso.
  • Distorsione dell’immagine corporea, ovvero percezione alterata del proprio peso.
  • Cambiamenti d’umore, irritabilità o depressione.
  • Perfezionismo e autocritica eccessivi.

Questi segnali possono comparire mesi o anni prima della diagnosi di anoressia e dovrebbero essere considerati campanelli d’allarme. Se si notano tali sintomi in sé o in qualcuno vicino, è importante consultare un medico o uno specialista in disturbi alimentari il prima possibile.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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L’ Anoressia Infantile

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L’anoressia infantile è un disturbo alimentare che si manifesta nei bambini, tipicamente tra i 6 mesi e i 3 anni di età o al massimo entro gli 8 anni, e si caratterizza da una marcata riduzione dell’appetito e dal rifiuto di alimentarsi. Questo disturbo non va confuso con l’anoressia nervosa, che si presenta solitamente in adolescenza o età adulta. L’anoressia infantile può influenzare negativamente la crescita e lo sviluppo del bambino, oltre a generare grande preoccupazione nei genitori.

✅Sintomi
I sintomi dell’anoressia infantile possono includere:
1. Rifiuto persistente del cibo: Il bambino rifiuta di mangiare o accetta solo quantità molto limitate di cibo.
2. Assenza di fame: Il bambino non sembra mai avere fame e può mostrare un disinteresse generale per il cibo.
3. Crescita rallentata o stagnante: La mancanza di nutrizione adeguata può portare a un arresto della crescita o a un ritardo nello sviluppo fisico.
4. Comportamenti selettivi: Il bambino potrebbe accettare solo determinati cibi e rifiutare gli altri, spesso con forte resistenza.
5. Disturbi emotivi: Il rifiuto del cibo può essere accompagnato da irritabilità, ansia o capricci durante i pasti.
6. Perdita di peso: Nei casi più gravi, il bambino può perdere peso o non riuscire a guadagnarlo in modo adeguato.

✅Cause
Le cause dell’anoressia infantile sono complesse e possono essere di natura multifattoriale:
1. Fattori psicologici: Alcuni bambini possono sviluppare l’anoressia infantile come risposta a situazioni di stress, cambiamenti significativi (come l’arrivo di un fratello), o come una forma di controllo sull’ambiente circostante.
2. Relazione con i genitori: La tensione nei pasti, le aspettative troppo alte da parte dei genitori o l’eccessiva pressione sul bambino affinché mangi possono contribuire al rifiuto del cibo.
3. Problemi medici: In alcuni casi, possono essere presenti problemi di salute sottostanti, come infezioni, reflusso gastroesofageo o allergie alimentari che rendono l’atto del mangiare sgradevole o doloroso per il bambino.
4. Fattori ambientali: Lo stile di vita familiare, le abitudini alimentari irregolari o i conflitti durante i pasti possono influenzare negativamente l’alimentazione del bambino.

✅Terapie
Il trattamento dell’anoressia infantile richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge pediatri, psicologi, e nutrizionisti:

1. Valutazione medica: È importante escludere eventuali cause mediche del rifiuto del cibo. Un pediatra può condurre esami e test per determinare se ci sono problemi fisici alla base dell’anoressia.

2. Supporto psicologico: Il supporto psicologico è fondamentale, sia per il bambino che per i genitori. La terapia familiare può aiutare a migliorare la dinamica dei pasti e a ridurre la tensione durante l’alimentazione. In alcuni casi, può essere utile anche una terapia cognitivo-comportamentale per il bambino, per affrontare eventuali paure o ansie legate al cibo.

3. Intervento nutrizionale: Un nutrizionista o un dietista può aiutare a pianificare pasti equilibrati che siano attraenti per il bambino, e a stabilire un programma alimentare che incoraggi un’assunzione graduale ma costante di cibo.

4. Modifica del comportamento: Tecniche di modificazione del comportamento, come il rinforzo positivo e la desensibilizzazione graduale, possono essere utilizzate per migliorare l’atteggiamento del bambino nei confronti del cibo.

5. Educazione dei genitori: Educare i genitori su come gestire i pasti in modo positivo e senza conflitti è fondamentale. I genitori devono imparare a creare un ambiente tranquillo durante i pasti, a non insistere troppo sul cibo e a offrire alternative salutari senza forzare il bambino.

✅Conclusione
L’anoressia infantile è un disturbo complesso che richiede un intervento tempestivo per evitare complicazioni a lungo termine nella crescita e nello sviluppo del bambino. Con il giusto supporto medico, psicologico e nutrizionale, molti bambini riescono a superare questo disturbo e a sviluppare un rapporto sano con il cibo.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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9 RIFLESSIONI SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

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LA SERENITA’ E LA FELICITA’ NON HANNO PESO 

Le seguenti riflessioni sono di Renate Göckel , psicologa e psicoterapeuta tedesca. esperta in disturbi del comportamento alimentare. Rappresentano un perfetto sunto degli aspetti psicologici di tale tipologia di disturbi e con una modalità diretta e sintetica aiutano ad avviare una riflessione consapevole sulle possibili cause.

  •  „L’anoressica sembra dire: «Tengo sotto controllo il mio corpo e i suoi bisogni, e vi odio tutti, voi che siete così deboli da cedere ai bisogni del vostro corpo. Io sono più forte di voi, mi sento superiore». Un soggetto anoressico ha sempre un che di inavvicinabile.“
  • „Tra anoressia, bulimia e obesità esistono più affinità che differenze e il lavoro terapeutico svolto con pazienti appartenenti a queste tre categorie ha sempre rivelato in modo inequivocabile che tutti i disturbi alimentari a carattere maniacale hanno radici comuni.“
  • „I soggetti anoressici, con la loro apparente fragilità, il loro corpo sfinito e consunto. suscitano un senso in parte di pietà, in parte di ammirazione, a volte anche di ribrezzo, sempre, comunque, di stupore.“
  • „Tra le donne bulimiche che ho conosciuto non ve ne era una che non avesse sperimentato l’ambiguo, contraddittorio messaggio materno: «Sii come me, e diversa da me».“
  • „Nella sessualità emerge chiaramente il principio cui obbediscono le donne che mangiano troppo: sopportare, reprimere il proprio desiderio o l’assenza di desiderio e al tempo stesso sforzarsi fingendo una voglia che immaginano ci si aspetti da loro. In questo modo credono di avere tutto in pugno.“
  • „La donna grassa, obesa, si isola fisicamente grazie alla sua barriera protettiva, dato che non riesce a farlo a livello psichico.“
  • „La donna bulimica accetta solo la propria immagine perfetta e rifiuta il vero Io, che quasi nemmeno conosce e di cui teme il manifestarsi.“
  • „Le donne che soffrono di disturbi alimentari temono di essere scoperte. Hanno bisogno di distanza proprio per non essere viste come in realtà sono: esseri fragili, bisognosi, con il terrore di essere respinti e di non ricevere ciò che desiderano.“
  • „Il cammino è la vita reale o, come dice un proverbio cinese: «La via è la vita». Per i bulimici è l’opposto: vorrebbero raggiungere la meta possibilmente subito e con sicurezza e saltare il cammino, cioè la vita.“

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it