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NIETZSCHE

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NIETZSCHE è stato definito lo psicologo fra i filosofi.

No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo invece più ricca, più desiderabile e più misteriosa – da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero cioè che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza – e non un dovere, non una fatalità, non una frode. E la conoscenza stessa: può anche essere per altri qualcosa di diverso, per esempio un giaciglio di riposo o la via ad un giaciglio di riposo; oppure uno svago o un ozio; ma per me essa è un mondo di pericoli e di vittorie, in cui anche i sentimenti eroici hanno le loro arene per la danza e per la lotta. “La vita come mezzo della conoscenza” – con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente, ma perfino gioiosamente vivere e gioiosamente ridere. (da La gaia scienza , aforisma 324)

Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell’attimo e perciò né triste né annoiato… L’uomo chiese una volta all’animale: “Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?” L’animale voleva rispondere e dice: “Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire” – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l’attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice “Mi ricordo”. (da Considerazioni inattuali )

Uomini arretrati e uomini precorritori. – Il carattere sgradevole, che è pieno di diffidenza, che prova invidia per ogni successo del suo competitore e del suo prossimo ed è violento e collerico contro le opinioni divergenti, mostra di appartenere a un livello precedente di cultura, e di essere dunque un residuo: infatti il suo rapporto con gli uomini era giusto e adeguato in un’epoca in cui vigeva il diritto del più forte: è un uomo rimasto indietro. Un altro carattere, che partecipa alla gioia altrui, si fa amici dappertutto, sente amore per tutto quanto cresce e diviene, gode insieme con gli altri dei loro onori e successi e non si arroga la prerogativa di essere il solo a conoscere la verità ed anzi è pieno di un’umile diffidenza – questo è un uomo che precorre, che aspira a una cultura umana superiore. Il carattere sgradevole proviene dai tempi in cui le rudimentali fondamenta dei rapporti umani erano ancora da costruire, l’altro vive sul piano più alto di tali rapporti, il più lontano possibile dalla belva selvaggia che infuria e urla nei sotterranei, rinchiusa sotto le fondamenta della cultura. (614)

Vegetazione della felicità. – Immediatamente accanto al dolore del mondo, e spesso sul suo terreno vulcanico, l’uomo ha posto i suoi piccoli giardini di felicità. Che si guardi alla vita con l’occhio di chi dall’esistenza vuole soltanto la conoscenza, o di chi si arrende e si rassegna, o di chi si rallegra per la difficoltà superata, ovunque si vedrà che vicino al male è sbocciata un po’ di felicità – e una felicità tanto maggiore, quanto più il terreno era vulcanico; sarebbe però ridicolo affermare che questa felicità giustifichi lo stesso dolore. (591)

Ben poche sono le donne oneste che non siano stanche di questo ruolo.

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.

Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli; crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore.

Chi conosce in prodondità, si sforza d’essere chiaro; chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine, si sforza d’essere oscuro.

Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura.

Ciò che fa l’originalità di un uomo è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono.

Ciò che noi facciamo non viene mai capito, ma soltanto lodato o biasimato

Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.

Da quando ho imparato a camminare mi piace correre.

Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.

É prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni.

E’ un giusto giudizio dei dotti che gli uomini di tutti i tempi abbiano creduto che cosa sia bene e male, degno di lode e di biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi adesso lo sappiamo meglio di qualsiasi altro tempo.

Fino a che continuerai a sentire le stelle ancora come al di sopra di te, ti mancherà lo sguardo dell’uomo che possiede la conoscenza.

I pensieri sono le ombre delle nostre sensazioni: sempre più oscuri, più vani, più semplici di queste.

Il cinismo è la sola forma sotto la quale le anime volgari rasentano l’onestà.

Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.

Il modo più perfido di nuocere ad una causa è difenderla intenzionalmente con cattive ragioni.

Il non parlare mai di sé è un’ipocrisia molto distinta.

Il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo ancora appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi.

Il pauroso non sa che cosa significa esser solo: dietro la sua poltrona c’è sempre un nemico.

Il sentimento più penoso che ci sia è quello di scoprire che si è sempre presi per qualcosa di superiore a quel che si è.

La donna non è capace di amicizia, conosce solo l’amore.

La familiarità del superiore irrita, perchè non può essere ricambiata.

La nostra vanità è più duramente offesa proprio quando è stato il nostro orgoglio ad essere ferito.

La sensualità affretta spesso la crescita dell’amore, così che la radice rimane debole e facile da strappare.

La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.

L’amore è lo stato in cui l’uomo vede le cose diverse da come sono.

L’amore porta alla luce le qualità elevate e nascoste di un amante, ciò che vi è in lui di raro ed eccezionale. Così trae in inganno su ciò che in lui rappresenta la norma

L’asceta fa una necessità della virtù.

Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.

Le medesime passioni hanno nell’uomo e nella donna un ritmo diverso: perciò uomo e dona continuano a fraintendersi.

L’immortalità si paga cara: bisogna morire diverse volte mentre si è ancora in vita.

Madre dell’eccesso non è la gioia, ma la mancanza di gioia.

Meglio è non saper niente che saper molte cose a metà.

Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui!

Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui.

Nel vero amore è l’anima che abbraccia il corpo.

Nella dorata guaina della compassione si nasconde talvolta il pugnale dell’invidia.

Nella vendetta e nell’amore la donna è più barbarica dell’uomo.

Non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.

Non c’è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perchè è destinato anche lui a diventare maestro.

Non esistono fenomeni morali, ma solo interpretazioni morali dei fenomeni.

Non la forza, ma la costanza di un alto sentimento fa gli uomini superiori.

O risplendente Sole, cosa mai saresti tu, se non ci fossi io, quaggiù, su cui risplendere?

Per chi è solo, il rumore è già una consolazione.

Per troppo tempo nella donna si sono nascosti uno schiavo e un tiranno.

Perciò la donna non è capace ancora di amicizia, ma conosce solo l’amore.

Più uno si lascia andare, più lo lasciano andare gli altri.

Prima dell’effetto si crede a cause diverse da quelle cui si crede dopo l’effetto.

Quando la menzogna si accorda con il nostro carattere diciamo le bugie migliori.

Quando la virtù ha dormito, si alza più fresca.

Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.

Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.

Quello che non mi uccide, mi fortifica.

Se i coniugi non vivessero insieme, i buoni matrimoni sarebbero più frequenti.

Se si ha carattere, si ha anche una propria tipica esperienza interiore, che ritorna sempre.

Si odono solo le domande alle quali si è in condizione di trovare una risposta.

Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perso in modo estremamente pericoloso il sano intelletto animale: vedano ciò in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice.

Tutte le cose che sono veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili.

Tutti gli uomini che facciamo aspettare a lungo nell’anticamera del nostro favore vanno in fermentazione o divengono acidi.

Tutto ciò che è fatto per amore è sempre al di là del bene e del male.

Tutto ciò che è profondo ama mascherarsi; le cose più profonde odiano l’immagine e la similitudine.

Tutto ciò che è troppo stupido per essere detto può essere cantato.

Un pò di salute ogni tanto è il miglior rimedio per l’ammalato.

Un uomo di genio è insopportabile, se non ha almeno altre due qualità: la gratitudine e la purezza.

Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all’altezza.

Una donna può stringere legami di amicizia con un uomo; ma per mantenerla, è forse necessario il concorso d’una leggera avversione fisica

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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