CALO O MANCANZA DEL DESIDERIO SESSUALE

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Il calo o la mancanza di desiderio sessuale può avere cause diverse:

  • forte inibizione sessuale per motivi morali e religiosi,
  • sentimenti di inadeguatezza,
  • stress e depressione,
  • mancanza di un interesse per il/la partner,
  • pretese eccessive da parte del/della partner,
  • eccesso di desiderio trasformato nel suo opposto,
  • ostilità relazionale mascherata,
  • delusioni,
  • contrasti sulle scelte di quando e come realizzare l’ incontro sessuale,
  • contrasti su chi prende l’ iniziativa, in che modo la sessualità si svolge.

Esistono inoltre molti atteggiamenti della partner che possono inibire il desiderio, come la resistenza, i ritardi nel prendersi cura del proprio corpo o nell’ accettare la proposta, la resistenza passiva o la passività in generale. Ma una delle grandi cause della mancanza di desiderio è l’ ansia da insufficiente o cattivo funzionamento sessuale che può determinare un meccanismo difensivo che, inibendo il desiderio, impedisce il riproporsi della situazione sgradevole. Soprattutto la sessualità maschile ha infatti come fragilità il meccanismo involontario dell’ erezione che determina una serie di ansie: per questo in alcuni casi la mancanza di desiderio può diventare un totale impedimento all’ incontro sessuale e produrre dei progressivi blocchi. Possiamo classificare il desiderio sessuale in: mentale, corporeo, relazionale. Mentale è il desiderio partorito dalla testa che cerca occasioni di realizzazione, si nutre di immagini e fantasie; corporeo quello che nasce dal contatto, dalla stimolazione efficace, dal piacere di essere toccati e di toccare; relazionale è il piacere stimolato dalla presenza, visione-contatto, con una persona particolare che diventa la fonte del desiderio, nell’ accadere dell’ incontro. In tutti questi esempi il desiderio può esprimersi con un piacere mentale che si traduce in eccitazione ed erezione e che riesce a mantenersi fino alla realizzazione dell’ atto sessuale oppure può restare a stadi iniziali, o interrompersi o disfunzionare. Da un punto di vista sociale una causa sempre più ricorrente della caduta del desiderio maschile è rappresentata dal cambiamento del significato simbolico, dei gesti e delle modalità relazionali nel rapporto maschio-femmina. In particolare per quanto riguarda la sessualità sono cambiati, in un periodo relativamente breve, le situazioni consolidate di potere, i gesti e i riti della seduzione, il ruolo reciproco nella decisione sull’ atto sessuale, il giudizio morale ed emotivo sul significato dell’ atto sessuale e sulla realizzazione della sessualità stessa. Maschi e femmine procedono con sperimentazione continua alla verifica delle regole e nel confronto tra sessi, con un progressivo indebolimento del carisma maschile, sia perché si vive in una società senza padri, sia perché i media presentano l’ amore in forme così straordinarie, da rubare all’ iniziativa soggettiva i riti del corteggiamento. I maschi vivono in una società che nel modello educativo presenta essenzialmente figure femminili, i riti di iniziazione alla vita adulta vedono un confronto tra pari e a volte accentuano gli elementi di rassicurazione nel gruppo, vissuto come gruppo chiuso come una struttura di supporto a personalità incomplete con possibili processi di degenerazione e di rinforzo ad atteggiamenti ora scanzonati, ora aggressivi come compensazione del senso di inadeguatezza. La mancanza di desiderio può avere motivazioni culturali diverse nelle diverse età della vita. Può collocarsi da un lato nella paura di fronteggiare in modo soggettivo un femminile molto più forte ed esigente, oppure da una lotta molto più vasta per l’ affermazione sociale e nel gruppo che fa disperdere energie all’ interno dell’ area socio-lavorativa e conserva risorse limitate per l’ area affettiva relazionale: accade nelle fasi di affermazione non consolidata o quando questa è sempre in dubbio. All’ interno di una relazione o di un rapporto la mancanza di desiderio crea molte ansie soprattutto alla partner che spesso deve decidere se questa è dovuta a cause esterne o interne al rapporto. Si possono verificare naturalmente dei periodi di calo del desiderio che è bene vivere come fisiologici e non preoccupanti. Il desiderio è infatti sottoposto a cicli vitali. Ma quando il comportamento di disinteresse si consolida o tende ad aumentare si deve cercare di capire se è un problema soggettivo (stress, ansia da lavoro, farmaci, stato di malessere psico fisico); relazionale (incomprensioni affettive, sessuali, noia, altri interessi, ostilità). Difficilmente come in altri problemi relazionali il solo parlarne produce cambiamenti: le discussioni tendono a degenerare in litigi.

Nel passato i sessuologi ponevano la domanda su quattro variabili:

  • il paziente non prova più desiderio per la propria partner;
  • le donne in generale;
  • il sesso;
  • l’ esistenza.

Riconducendo poi la risposta ad una possibilità differenziata di orientare il paziente; verso una diversa rivitalizzazione della propria coppia, dell’ interesse soggettivo verso il sesso femminile, dell’ attenzione all’ aspetto di stress o depressivo in senso allargato. Gelosia, irritazione, paura di non essere desiderabile possono spingere la partner ad accentuare l’ ansia nella relazione, con comportamenti che, a volte sbloccano la situazione, ma altre volte producono l’ effetto opposto, portando fino alla censura di ogni gesto affettivo. E’ sempre utile lasciare passare un po’ di tempo, cercare di intuire le cause del problema, procedere per tentativi e, di fronte al persistere del problema, ricorrere alla consultazione individuale o di coppia

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

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