CONSIGLI PSICOLOGICI PER IL DIABETICO ED I SUOI FAMILIARI

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CONSIGLI PER IL DIABETICO

ACCETTAZIONE
Oggi che siamo immersi nel mito della perfetta efficienza fisica,la scoperta di essere diabetici può rappresentare una “ferita narcisitica” per la propria autostima sopratutto se si ritiene di essere in perfetta condizione fisica.

NORMALITA’
Fondamentale è invece capire che si puo continuare ad avere una vita normale. Anche se il diabete , specie se non adeguatamnete curato puo’ esporre complicanze e rischi di vario genere, queste possono essere tenute sotto controllo.

AUTOSUFFICIENZA.
Essere autosufficienti permette un controllo più continuo e puntuale della propria glicemia, ed aumenta l’autostima personale che viene scossa dallo scoprire di essere diabetici. E’ sempre necessario pero’ ,periodicamente, il consulto specialistico .
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CONSIGLI PER CHI ASSISTE UN FAMILIARE DIABETICO

NON CONSULTARE TROPPI MEDICI.
I consigli più adatti sono dati dai medici che conoscono da tempo il diabetico e i suoi problemi; sentire troppo spesso vari pareri rischia di danneggiare il rapporto di fiducia fra il paziente e il ‘suo’ medico.


RESPONSABILIZZARE IL DIABETICO.
La sensazione di autosufficienza parte del diabetico è importante nel ridurre la progressione o le complicanze del diabete. La responsabilità della terapia deve ricadere il più possibile sul paziente. Intervenite quindi solo quando è necessario.


NON FARLO PER RICEVERE GRATITUDINE
Se per voi è psicologicamente difficile curare un genitore o un partner, lo è ancor di più per il familiare diabetico, che ha perso in parte la sua autonomia. Comportamenti ingrati e perfino di rabbia possono essere ” normali “.


ASSISTENZA SENZA SACRIFICIO
Assistere e curare una persona, soprattutto se si tratta di un familiare, è un modo per crescere e maturare, per aggiungere significato alla propria vita. Quello che state facendo è uno scambio non un dono.


DIRE LA VERITA’.
I diabetici, anche quelli che ostentano ottimismo, ritengono in cuor loro le loro condizioni più gravi di quello che effettivamente sono. Evitate quindi di tenere segrete diagnosi e dati importanti. Spesso avere informazioni chiare, anche se serie, tranquillizza i pazienti e li aiuta a seguire le terapie.

INFORMATEVI A SUFFICIENZA.
Raccogliere informazioni sulla malattia della persona che state aiutando è importante; ma non divenite ‘pseudo-esperti’: non cercate di sapere più dei medici. Vi mancherebbe comunque la conoscenza di insieme e soprattutto il distacco necessario per comprendere le informazioni raccolte.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

 

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