IL DRAMMA DEL GAMBERO

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Winnicott affermava: “Il gioco ha uno spazio e un tempo. Non è al di dentro, in alcun senso del termine, né è al di fuori, nel senso che non è parte del mondo ripudiato, del non-me, di quello che l’individuo ha deciso di riconoscere (Dio sa con quale difficoltà e con quale sofferenza) come veramente esterno… E’ un’esperienza vissuta in una continuità di spazio-tempo, una modalità fondamentale del vivere”.

Il gioco allora si pone come fattore essenziale e congeniale per uno sviluppo globale e armonico dell’uomo: sappiamo infatti come i bambini che non hanno la possibilità di sviluppare pienamente la propria dimensione ludica subiscono un arresto dell’evoluzione affettiva, psicomotoria, relazionale proprio perché il gioco investe categorie esistenziali quali la corporeità, la temporalità, la spazialità.

Gli elementi essenziali per il gioco nel bambino (come nell’adulto) sono:

  • a) i giocattoli; devono essere adatti all’età e allo stadio di crescita e di sviluppo. Non devono essere troppo pochi, perché in questo caso il bambino non sarà sufficientemente stimolato, né troppi, perché egli si troverebbe confuso e incapace di concentrare l’attenzione.
  • b) lo spazio di gioco; ogni bambino deve anche possedere un piccolo “territorio” personale che egli sa essere unicamente suo e che costituisce quindi per lui una base sicura e familiare.
  • c) il tempo di gioco; esso deve essere sufficientemente tranquillo e prevedibile. Dovrebbe essere di una lunghezza tale da permettere al bambino di portare a termine l’attività in cui è momentaneamente interessato
  • d) i compagni di gioco;
  • e) l’imprevedibilità; il gioco è anche il contenitore di eventi che nascono dalle continue sperimentazioni con gli oggetti, con le persone e con i fatti. Chi gioca non può conoscere quello che succederà. Il concetto è semplice: se un giocatore conosce come si svolgeranno gli eventi, se sa già la soluzione non vuole più giocare.

Se si ha bisogno di costruire un gioco, se si vuol giocare noi stessi, bisogna porsi in un terreno da esplorare, uno spazio nuovo dove sia data la possibilità di muoversi e agire, diversamente se ne va gran parte del significato ludico che sottostà al bisogno di giocare.

Concludo con le parole di Winnicott “…importante caratteristica del giocare è che mentre gioca e, forse soltanto mentre gioca, il bambino o l’adulto è libero di essere creativo, di fare uso dell’intera personalità ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il Sé”.

Dott.ssa Rosalia Cipollina

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