INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

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Parlerò dell’interpretazione dei sogni attraverso i brani dei due maggiori studiosi del fenomeno: Freud e Jung

“I sogni sono sconnessi, accettano le più violente contraddizioni senza la minima obiezione, ammettono cose impossibili, ignorano le nozioni che hanno grande peso per noi durante il giorno, ci rivelano come degli imbecilli etici e morali. Chiunque si comportasse da sveglio come nelle situazioni dei sogni, sarebbe considerato un pazzo; chiunque parlasse da sveglio come la gente parla nei sogni, o descrivesse le cose che succedono nei sogni, ci darebbe l’impressione di essere una persona confusa o un debole di mente. L’assurdità delle associazioni di rappresentazioni che si verificano nei sogni potrebbe difficilmente essere criticata più acutamente di quanto abbia fatto Cicerone (De Divinatione): Nulla di tanto disordinato, di tanto insensato, di tanto mostruoso si può pensare, che non possiamo sognare”.

“. ..Fu nel corso degli studi psicoanalitici che m’imbattei nell’interpretazione dei sogni. I miei pazienti erano impegnati a comunicarmi ogni idea o pensiero che venisse loro in mente in relazione a qualche particolare argomento; tra le altre cose mi raccontavano i loro sogni e così mi insegnarono che un sogno può essere inserito nella catena psichica che deve essere ricostruita nella memoria a partire da un’idea patologica. Allora fu solo un passo breve quello che mi portò a considerare il sogno stesso come un sintomo e ad applicare ai sogni il metodo di interpretazione che era stato elaborato per i sintomi. Ciò implica una preparazione psicologica del paziente: dobbiamo mirare a produrre in lui due mutamenti, cioè un aumento dell’attenzione per le proprie percezioni psichiche e l’eliminazione della critica che generalmente veglia i pensieri che gli vengono. Affinché egli possa concentrarsi sull’autosservazione, è utile che egli si distenda in una posizione riposante e chiuda gli occhi….Egli deve adottare un atteggiamento completamente imparziale di fronte a ciò che gli viene in mente, poiché è proprio la sua critica che lo rende incapace di raggiungere l’auspicata spiegazione del suo sogno o dell’idea ossessiva o di qualunque cosa possa essere. Ho notato nel mio lavoro psicoanalitico che lo stato psichico di un uomo che riflette è totalmente differente da quello di un uomo che osserva i propri processi psichici. In entrambi i casi bisogna concentrare l’attenzione, ma l’uomo che riflette esercita anche la sua facoltà critica ; ciò lo porta a respingere alcune delle idee che gli vengono in mente dopo averle percepite, a interrompere delle altre senza seguire le serie di pensieri che gli avrebbero aperto, e a comportarsi nei confronti di altre idee in modo tale che esse non diventano affatto coscienti e sono quindi represse prima di essere percepite. L’autosservatore, invece, deve solo prendersi il fastidio di reprimere la sua facoltà critica. Se ci riesce affiorano alla sua coscienza numerose idee che altrimenti non avrebbe mai afferrato. Il materiale ottenuto in questo modo per l’autosservazione rende possibile l’interpretazione delle sue idee patologiche e delle creazioni dei suoi sogni….Io stesso posso farlo perfettamente, aiutandomi con lo scrivere le idee che mi vengono in mente…Il primo passo nell’impiego di questo procedimento ci insegna che dobbiamo prendere come oggetto della nostra attenzione non il sogno nel suo insieme, ma parti separate del suo contenuto. Quindi il mio metodo dell’interpretazione dei sogni differisce già sotto questo aspetto dal metodo popolare e leggendario dell’interpretazione attraverso il simbolismo e si avvicina al secondo o metodo di “decifrazione”. Come quest’ultimo, esso impiega l’interpretazione en detail e non en masse ; come questo ancora, considera i sogni dal principio come qualcosa di composito, un conglomerato di formazioni psichiche. Nel corso delle mie psicoanalisi di nevrotici devo aver già analizzato più di un migliaio di sogni; ma non intendo servirmi di questo materiale per l’introduzione alla tecnica e alla teoria dell’interpretazione dei sogni. E così devo rivolgermi ai miei propri sogni, che offrono un materiale adeguato e ricco, derivante da una persona approssivamente normale e riferentesi a molteplici occasioni della vita quotidiana. Naturalmente ci saranno dei dubbi sulla fondatezza da ” autoanalisi “di questa specie; e mi si dirà che lasciano la porta aperta a conclusioni arbitrarie. Secondo me la situazione è veramente più favorevole nel caso di autosservazione che nell’osservazione di altre persone; comunque si può fare la prova e vedere fino a che punto ci porta l’autoanalisi nell’interpretazione dei sogni…

Procederò quindi nella scelta di uno dei miei sogni e dimostrerò su di esso il mio metodo di interpretazione. Nel caso di ognuno di questi sogni sarà necessaria qualche osservazione introduttiva. Ed ora devo chiedere al lettore di fare suoi i miei interessi per un po’ di tempo e di immergersi con me nei più minuti dettagli della mia vita; infatti una trasposizione di questa specie è richiesta necessariamente dal nostro interesse per il significato nascosto dei sogni.

In questa casa il 24 luglio 1895 al Dr Sigm. Freud si rivelò il segreto del sogno.”
Premessa
Durante l’estate del 1895 avevo curato con la psicoanalisi una giovane signora che era in rapporti di amicizia con me e la mia famiglia. Si può prontamente comprendere come una relazione mista di questo genere possa essere fonte di molti turbamenti per un medico e in particolare per uno psicoterapeuta. Mentre l’interesse personale del medico è grande, la sua autorità è minore; qualsiasi fallimento sarebbe una minaccia per l’antica amicizia con la famiglia del paziente. Questa cura era finita con un successo parziale; la paziente era guarita della sua angoscia isterica, ma non aveva perso tutti i suoi sintomi somatici del processo isterico, e proposi alla paziente una soluzione che sembrava non voler accettare. Mentre eravamo così in disaccordo, avevamo interrotto la cura per le vacanze estive. Un giorno venne a trovarmi un collega più giovane, uno dei miei più cari amici, che era stato con la mia paziente, IRMA, e la sua famiglia nel luogo dove villeggiavamo. Gli chiesi come l’avesse trovata ed egli rispose: “Sta meglio, ma non completamente bene”. So che le parole del mio amico Otto, o il tono con il quale aveva parlato, mi irritarono. Immaginai di sentire in esse un rimprovero, perchè avevo promesso troppo alla paziente; e, a torto o a ragione, attribuii la presunta posizione di Otto contro di me all’influenza dei parenti della mia paziente, che, mi sembrava, non erano mai stati favorevoli alla cura. Comunque la mia impressione sgradevole non mi era chiara e non ne detti alcun segno esteriore. La sera stessa scrissi la cartella clinica di Irma con l’intenzione di darla al dottor M. (un comune amico che era allora il principale esponente del nostro gruppo) per giustificarmi. Quella notte (o probabilmente la mattina dopo) feci il seguente sogno che trascrissi subito dopo il risveglio.
Sogno del 23-24 luglio 1895
Un grande salone-stavamo ricevendo numerosi ospiti. Tra di essi c’era Irma.Io la presi in disparte, come per rispondere alla sua lettera e rimproverarla di non aver ancora accettato la mia “soluzione”. Le dissi: “Se hai ancora dei dolori è davvero solo colpa tua”. Mi rispose: “Se solo tu sapessi che dolori ho ora in gola, nello stomaco e nel ventre, mi soffocano”. Io mi spaventai e la guardai. Era pallida e gonfia. Pensai che dopo tutto dovevo aver trascurato qualche disturbo organico. La portai vicino alla finestra e la guardai la gola, e lei mostrò una certa riluttanza, come le donne con la dentiera. Io pensai che veramente non c’era bisogno di farlo. Poi le aprì bene la bocca e sulla destra trovai una grande macchia bianca; in un altro punto vidi delle estese croste grigiastre su delle forme notevolmente incurvate, che imitavano evidentemente le cavità nasali. Chiamai subito il dottor M. ed egli ripeté l’esame e lo confermò…Il dottor M. sembrava molto diverso dal solito, era pallido, zoppicava e non aveva la barba…Anche il mio amico Otto era ora vicino a lei, e il mio amico Leopoldo stava percuotendo il suo petto e diceva: “Ha un’area ottusa in basso a sinistra”. Indicò anche che una parte della pelle sulla spalla sinistra era infiltrata (lo sentii come lui, nonostante il vestito) …M. disse: “Non c’è dubbio si tratta di un ‘infezione, ma non importa; interverrà la dissenteria e le tossine saranno eliminate”… Noi conoscevamo subito anche l’origine dell’infezione. Non molto prima, quando lei si sentiva poco bene, il mio amico Otto le aveva fatto un’iniezione di propile…propili…acido propionico…trimetilammina (e vidi davanti a me la formula stampata in grassetto) …Iniezioni di quel genere non si dovrebbero fare così sconsideratamente… E probabilmente la siringa non era pulita.
Questo sogno ha un vantaggio su molti altri. Era immediatamente chiaro che il punto di partenza era stato fornito dagli eventi del giorno precedente. La mia premessa lo dimostra. Le informazioni che mi aveva dato Otto sulle condizioni di Irma e la cartella clinica che mi aveva impegnato fino a notte tarda, avevano continuato ad occupare la mia attività mentale durante il sonno. Tuttavia chiunque avesse letto solo la premessa e il contenuto del sogno non potrebbe avere la minima idea del significato del sogno. Io stesso non ne avevo idea. Ero meravigliato dei sintomi che Irma lamentava nel sogno, poiché non erano gli stessi per i quali l’avevo curata. Sorrisi all’idea insensata di un’iniezione di acido propionico e alle riflessioni consolanti del dottor M. Verso la fine del sogno mi sembrava più oscuro e complesso che al principio. Per scoprire il significato di tutto questo era necessario intraprendere un’analisi dettagliata.
ANALISI – Il salone-stavamo ricevendo molti ospiti. Stavamo passando quell’estate a Bellevue, una casa isolata su una delle colline che si ricongiungono al Kahlenberg. La casa era stata in un primo tempo progettata come luogo di trattenimento e le stanze da ricevimento erano quindi insolitamente alte e a forma di grandi saloni. Era a Bellevue che avevo fatto il sogno, pochi giorni prima del compleanno di mia moglie. Il giorno precedente mia moglie mi aveva detto di aver invitato degli amici, tra cui Irma, per il suo compleanno. Il mio sogno, dunque, aveva anticipato questa occasione: era il compleanno di mia moglie e stavamo ricevendo degli ospiti, Irma inclusa, nel grande salone di Bellevue. Rimproverai Irma per non aver accettato al mia soluzione; dissi: “Se hai ancora dei dolori, è colpa tua “. Potrei averle detto questo da sveglio e probabilmente l’ho fatto davvero. A quei tempi ero dell’opinione (anche se poi l’ho riconosciuta sbagliata) che il mio compito fosse terminato dopo aver informato il paziente del significato nascosto dei suoi sintomi: ritenevo di non essere responsabile se egli accettava o meno la soluzione, anche se da questo dipendeva il successo. Devo a quest’errore, che fortunatamente ora ho corretto, se la mia vita era resa più facile nel tempo in cui, nonostante la mia inevitabile ignoranza, ci si aspettava che io avessi dei successi terapeutici. Notai comunque che le parole che avevo detto a Irma nel sogno mostravano che ero particolarmente ansioso di non essere responsabile per i dolori che Irma aveva ancora…

Sigmund Freud

“. la vera e propria interpretazione del sogno, è di regola un compito arduo. Essa presuppone penetrazione psicologica, capacità di combinare insieme cose diverse, intuizione, conoscenza del mondo e degli uomini e soprattutto conoscenze specifiche che implicano tanto nozioni assai estese quanto una certa “intelligence du coeur”. (.) Bisogna respingere l’interpretazione stereotipa di motivi onirici; gli unici giustificati sono significati specifici, deducibili attraverso accurati rilevamenti contestuali. Anche chi possiede una grande esperienza in questo settore è pur sempre costretto a riconoscere la propria ignoranza dinanzi ad ogni sogno e, rinunciando a tutte le opinioni preconcette, a predisporsi a un qualcosa di completamente inatteso.(…)” Jung

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

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