LA FINZIONE NELLA COPPIA

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L’amore vuole risparmiare all’altro, al quale si consacra, ogni senso di estraneità, conseguentemente è tutto un fingere e un assimilarsi, un continuo ingannare e recitare la commedia di un’eguaglianza che in verità non esiste. E questo avviene cosi istintivamente, che le donne innamorate negano questa finzione e questa costante dolcissima impostura e affermano temerariamente che l’amore rende eguali (cioè opera un miracolo).

Questo processo è semplice, quando uno dei due si lascia amare e non trova necessario fingere, piuttosto lo lascia fare all’altro, a colui che ama: ma quando entrambi sono completamente invaghiti l’uno dell’altro, e quindi ognuno rinuncia a se stesso e vuole farsi eguale all’altro e a lui solo, non c’è commedia più ingarbugliata e impenetrabile.

E alla fine nessuno sa più che cosa deve imitare, a che scopo deve fingere, per chi deve spacciarsi. La bella assurdità di questo spettacolo è troppo perfetta per questo mondo e troppo sottile per occhi umani.

 

FRIEDRICH NIETZSCHE, Aurora, 1881.

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

ELENCO ANALITICO DEI TRADITI

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1) Il cornuto in erba: colui che sposa una donna la quale abbia avuto intrighi amorosi prima del matrimonio. Nota: questa definizione non si adatta a coloro che hanno conoscenza dei precedenti amori della consorte e, ciò malgrado, trovano conveniente il matrimonio; allo stesso modo, non è cornuto in erba chi sposa una vedova.

2) Il cornuto presunto: colui che, molto tempo prima del matrimonio, teme la sorte comune, si tortura l’animo nella ricerca di un sistema per sottrarvisi, e soffre le pene reali ancor prima di averle conosciute. È chiaro che le sue diffidenze serviranno soltanto a indurlo in errore nella scelta della sposa, e ad accelerare, per eccesso di precauzione, un evento così temuto.

3) Il cornuto immaginario: colui che non lo è ancora, e si dispera credendo di esserlo. Come il cornuto presunto, costui soffre realmente.

4) Il cornuto marziale o fanfarone: è colui che, pronunciando spaventose minacce contro i seduttori, crede di essersi posto al riparo da ogni pericolo, e porta invece il suo trofeo, pur vantandosi di non subire la sorte comune proprio per via della sua ferocia. In genere, egli viene decorato da uno di quelli che applaudono le sue rodomontate, e lo adulano, dicendogli che è l’unico capace di vegliare sulla fedeltà della consorte.

5) Il cornuto arguto o prudente: è un personaggio smaliziato, che conosce tutti i trucchi dell’amore, e che, avvertendo di lontano la presenza di un seduttore, attua piani sapienti per mettere il nemico in difficoltà. Egli ottiene così notevoli successi, ma, come il più abile dei generali, alla fine subisce anche talune sconfitte: questa è la sorte comune, ed egli, almeno, non potrà dire di non aver combattuto prima di abbassare le armi.

6) Il cornuto beffardo: colui che scherza sulle disgrazie dei confratelli, e li dipinge come imbecilli che meritano la triste sorte loro occorsa. Quelli che lo ascoltano sorridono e nell’intimo, applicano a lui la massima evangelica: tu vedi una pagliuzza nell’occhio del vicino, e non vedi la trave conficcata nel tuo.

7) Il cornuto puro e semplice: è un geloso onorevole, che ignora la sua disgrazia, e non si lascia mettere in ridicolo, né per le cattive battute umoristiche, né per la iattanza, né per le maldestre misure di sicurezza che adotta. Fra tutti gli esemplari, è senza dubbio il più stimabile.

8) Il cornuto fatalista o rassegnato: è colui che, privo del fascino personale necessario a garantire la fedeltà della sposa, si rassegna alla volontà dell’onnipotente, e fa appello alla Giustizia e al Dovere osservando che la consorte, se lo tradisse, sarebbe gravemente colpevole: cosa che la consorte non manca di fare.

9) Il cornuto condannato o designato: chi, pur afflitto da infermità o deformità, si azzarda a sposare una bella donna. Il pubblico, colpito dolorosamente da tanto contrasto, lo condanna con voce unanime a portare il trofeo, e questa sentenza viene eseguita fin troppo bene.

10) Il cornuto irreprensibile: quegli che, pur unendo un gradevole aspetto a solide virtù, e meritando sotto ogni punto di vista una sposa onesta, è tuttavia ingannato da una smorfiosa, e ottiene i favori del pubblico, che lo riconosce meritevole di miglior sorte.

11) Il cornuto d’obbligo: colui che fa molte assenze, compie lunghi viaggi, e non considera che, nel frattempo, la natura impone alla sposa le sue ragioni; la sposa, dopo una ragionevole resistenza, è costretta dalla lunga durata delle privazioni ad accettare l’aiuto di un vicino caritatevole.

12) Il cornuto assorto: colui che la valanga degli affari allontana sempre dalla sposa. Nella impossibilità di prestare la dovuta attenzione alla consorte, è costretto a chiudere gli occhi sull’attività di un discreto amico di famiglia.

13) Il cornuto salutista: è colui che, per ordine del medico, si astiene dal peccato carnale. Sua moglie non può far altro che ricorrere all’opera dei sostituti, ed egli non ha il diritto di lamentarsi.

14) Il cornuto riformista: chi si dedica agli interessi della comunità, sorveglia le famiglie dei confratelli, e li ammonisce sui pericoli che minacciano la loro onorabilità. Nel frattempo, egli non vede cosa avviene in casa sua, e non capisce che farebbe meglio a difendere i suoi interessi.

15) Il cornuto propagandista: è quello che va esaltando le dolcezze del matrimonio, spronando tutti gli amici a prender moglie, e piangendo sulla sorte di tutti coloro che non si decidono a conoscere le sue stesse gioie. In genere, egli fa l’apologia del matrimonio proprio con chi gli ha imposto il trofeo.

16) Il cornuto simpatico: l’uomo che si attacca agli amanti della moglie, e ne diventa intimo amico. Ve ne sono alcuni che, quando la signora è di cattivo umore o ha bisticciato con l’amante, vanno a trovarlo e gli dicono: «Non vi si vede più, siamo tutti tristi. Io non riesco a capire cos’abbia mia moglie. Venite, dunque, a farci visita: questo le renderà il suo buonumore».

17) Il cornuto tollerante o bonaccione: chi, vedendo un amante della moglie installato in casa sua, si comporta in maniera gentile, da padrone ospitale, si limita a qualche segreta rimostranza con la consorte, e tratta l’amico in quella maniera distaccata che la filosofia suggerisce.

18) Il cornuto reversibile: chi rende la pariglia, e chiude gli occhi, contento di vendicarsi sulla sposa o la parente di chi gli fa portare il trofeo. Si tratta d’uno scambio: in questi casi, si rimane in silenzio.

19) Il cornuto ausiliario o coadiutore: chi appare poco nella vita di famiglia, e si mostra soltanto per suscitare la gioia, per rimproverare gli innamorati di sua moglie perché essi non ridono, non bevono, non si divertono. Senza dubitare di nulla, esorta gli amanti della moglie a dimenticare le loro discussioni, e a vivere da buoni repubblicani, che mettono tutto in comune. Un tipo del genere aiuta il commercio: le corna, sono altrettante rose, per lui.

20) Il cornuto con l’acceleratore: colui che si affatica a mettere in mostra la propria consorte, a lodarne la giovinezza, a fissare per lei gli abbonamenti agli spettacoli, a incoraggiarla perché si circondi di amici e viva in allegria.

21) Il cornuto trattabile o benigno: l’uomo di larghe vedute, al quale i corteggiatori della moglie fanno comprendere che un marito deve pur compiere qualche sacrificio per avere in cambio la pace familiare, e permettere alla propria sposa piccole avventure, prive peraltro di conseguenze per una donna di principi. È facile persuaderlo che i saldi principi della sposa sono sufficiente garanzia contro ogni pericolo di seduzione.

22) Il cornuto ottimista e allegrone: chi vede tutto bello, si diverte ai pettegolezzi della moglie, beve alla salute dei cornuti e trova modo di rallegrarsi là dove gli altri si strappano i capelli: non è, forse, il più saggio di tutti?

23) Il cornuto convertito: colui che, all’inizio, ha fatto molto chiasso e ha subito di malagrazia l’imposizione del trofeo, ma successivamente è tornato ragionevole, e ha finito per prendere la cosa alla leggera, consolandosi altrove.

24) Il cornuto federalista o coalizzato: chi, giudicando ormai la cosa inevitabile, vuole accettare un amante, ma desidera sceglierlo di persona. Quando la scelta è fatta, i due si mostrano solidali e coalizzati, come Pitt e Cobourg, per sorvegliare la donna contro l’arrivo di altri aspiranti.

25) Il cornuto di alto bordo: è il più abile di tutta la congrega, e, per questo, si trova al centro. È l’uomo che, avendo sposato una bella donna, la mette in mostra con sfarzo, ma senza gettarla via, e che, appena la sposa ha eccitato la generale curiosità, la cede per un prezzo elevato, come potrebbe essere un alto incarico, un lucroso affare, e così via. Dopo di che, egli può inalberare tranquillamente il suo trofeo, e dire agli altri: «A questo prezzo, non è da tutti esser cornuti. Fate come me, e vivrete tranquilli».

26) Il cornuto grandioso o impassibile: colui che non si impressiona e non parla del tradimento che intravvede, e conserva una calma perfetta, senza abbassarsi a gesti ridicoli. Nelle classi ricche, la maggior parte dei mariti che hanno contratto matrimoni d’interesse si trovano in queste condizioni.

27) Il cornuto disertore o scissionista: chiunque, stanco degli amori domestici, mostra di aver rinunziato alla sua sposa e, quando vede un amante, dice: «Appena sarà sazio, ne avrà abbastanza, come me».

28) Il cornuto prestanome: è un uomo di paglia al quale si offrono determinati vantaggi purché sposi l’amante di un personaggio autorevole, e ne adotti il figlio. Un tal cornuto sposa, molto spesso, anche il personaggio interessato; le sue corna gli mettono le ali ai piedi, perché gli fruttano un impiego, e altri guadagni.

29) Il cornuto stregato: colui che la moglie sa affascinare e addormentare, al punto di fargli credere le cose più inverosimili; egli è l’unico a ignorare le battute sul suo conto, che invece formano la delizia del pubblico, e, se pure vedesse la bella in flagrante delitto, non crederebbe ai suoi occhi. La moglie gli fa credere che tutte le voci sulla sua cattiva condotta sono diffuse da innamorati respinti; egli ride con lei della loro pretesa sfortuna, e lei ride ancora di più, con gli amici, della credulità del marito.

30) Il cornuto banale: chi si limita a prendere parte umilmente al festino, e corteggia in maniera assidua la sua cara metà, per ottenere da lei quello che viene dispensato a tanti altri.

 

CHARLES FOURIER, Tableau analytique du cocuage, stampato postumo nel 1856 (in Il Borghese, volume XXIX, 1978).

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

TORNARE CON L’EX FA MALE

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Il dolore di vedere qualcuno andare avanti senza di noi può essere atroce e molto spesso siamo desiderosi di riprovarci e di fare un altro tentativo.

Ma rimanere bloccati in quel limbo di relazioni-non-relazioni che si possono spiegare solo con un “È complicato” non è affatto salutare – letteralmente, dice la scienza.

Infatti, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Family Relations, le relazioni tra ex, sia eterosessuali che omosessuali, si sono rivelate «legate a un aumento dei sintomi di disagio psicologico».

Lo studio, che ha preso in esame la natura ciclica della fine di una relazione, del ricongiungimento e degli effetti successivi che questo può avere su un individuo, ha raccolto dati da 545 individui in totale; 279 quelli riguardanti relazioni tra persone dello stesso sesso, e 266 di relazioni tra individui di sesso diverso.

Lo studio spiega:

«I modelli di comportamento legati alla rottura e al ricongiungimento di una coppia sono stati collegati a un aumento dei sintomi di disagio psicologico, poiché l’accumulo di repentini cambiamenti nelle relazioni può creare ulteriore turbolenza per gli individui».

«Consiglio ai partner di pensare ai motivi per cui si sono lasciati quando penseranno di riprovarci.Consiglio loro di chiedersi se le cose saranno davvero diverse questa volta – ha detto il coautore dello studio Kale Monk al Time – Quindi, può essere utile avere una conversazione esplicita sui problemi che hanno portato alla disgregazione della coppia, specialmente se è probabile che si ripresentino problemi o divergenze dello stesso tipo».

 

PER INFO E CONTATTI : tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

Dott. Roberto Cavaliere (clicca sul nome per curriculum professionale) 

Psicologo, Psicoterapeuta  Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

PSICOTERAPIA IN COSTIERA AMALFITANA

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LA COSTIERA ALMAFITANA E’ UNA TERRAZZA SULL’INFINITO

Quale miglior location per una psicoterapia  se non la Costiera Amalfitana ? Potrebbe essere un setting terapeutico addizionale che potrebbe favorire la risoluzione delle proprie problematiche e/o dei propri disagi, oltre all’indispensabile terapia.

Nel Centro-Studio del Dottor Roberto Cavaliere, sito a Vietri sul Mare, è possibile effettuare un breve percorso mirato di  psicoterapia individuale. Vietri sul Mare è il primo comune della Costiera Amalfitana, a soli 3 km da Salerno (dove arriva anche l’alta velocità) ed a 50 km dall’aeroporto di Napoli, oltre ad avere un casello autostradale. Quindi facilmente raggiungibile in tutti i modi.

Il percorso individuale può essere anche effettuato per migliorare il proprio benessere psicologico individuale e non solo per problematiche e disagi.

Si può scegliere tra due moduli di psicoterapia individuale.

MODULO TERAPEUTICO DI 3 GIORNI (8 sessioni individuali da 45 minuti ognuna)

1° GIORNO :

  • Una Sessione iniziale dove si esporrà la problematica.
  • Una  Sessione incentrata sulla storia familiare.
  • Una Sessione incentrata sulle problematiche e/o disagi passati.

Al termine della sessione del primo giorno verrà proposta una passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile a stemperare tensioni interne.

2° GIORNO

  • Una sessione sulla somministrazione e discussione di un test psicologico scelto dal terapeuta sulla base di quanto emerso nelle sessioni del primo giorno.
  • Una sessione sulla somministrazione e discussione di un test sull’individuazione delle dinamiche psicologiche individuali.

Al termine della sessione del secondo giorno verrà proposta un’altra passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile sempre a stemperare tensioni interne.

3° GIORNO

  • Una sessione sulle criticità psicologiche individuali emerse dalla storia personale e familiare, oltre che dai test.
  • Una sessione sulle possibili strategie da mettere in atto per il superamento delle criticità psicologiche individuali emerse nelle sessioni precedenti
  • Una Sessione finale  che riassumerà il lavoro terapeutico effettuato con indicazioni sul come proseguire in futuro e nella quotidianeità

Costo totale euro 400

Ci sarà sempre la possibilità, li dove richiesto, di un successivo follow-up o di ulteriori sedute  da effettuare o sempre a Vietri sul Mare o negli Studi di Milano, Roma e Napoli o tramite Skype o videochiamate

MODULO TERAPEUTICO DI UN SOLO GIORNO/MAX DUE (4 sessioni  di 45 minuti ognuna)

  • Una Sessione iniziale dove si esporrà la problematica.
  • Una  Sessione incentrata sulla storia familiare  e sulla storia psicologica individuale.
  • Una sessione sulle criticità e problematiche individuali emerse dalla storia familiare e personale.
  • Una sessione sulle possibili strategie da mettere in atto per il superamento delle criticità e problematiche individuali  emerse nelle sessioni precedenti

Al termine delle 4 sessioni  verrà proposta una passeggiata da effettuare individualmente in un bellissino scenario paesaggisitico, utile a stemperare tensioni interne.

In questo secondo modulo le sessioni totali sono 4 per un costo totale di 240 euro

Anche in questo caso ci sarà sempre la possibilità, li dove richiesto e/o necessario, di un successivo follow-up o di ulteriori sedute  da effettuare o sempre a Vietri sul Mare o negli Studi di Milano, Roma e Napoli o tramite Skype o videochiamate

In entrambi i moduli, si verrà omaggiati di un oggetto in pregevole ceramica vietrese.

E’ sempre possibile concordare modalità diverse come tempi e sedute della propria terapia. Si può effettuare la terapia anche durante la settimana e le festività,  previo accordo.

Possibilià di alloggiare in casa-vacanze (bilocale) convenzionata a 150 euro per due notti e tre giorni o in altre strutture a proprio piacimento.

Possibilità di effettuare anche TERAPIA INDIVIDUALE SUL MALdAMORE IN COSTIERA AMALFITANA(clicca qui)

Possibilità di TERAPIA DI COPPIA IN COSTIERA AMALFITANA (clicca qui)

PER INFO E CONTATTI : tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

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Centro-Studio a Vietri sul Mare

 

PANORAMICA DI VIETRI SUL MARE

ALLA FINE L’AMORE MUTERA’ IN UNA FORMA DIVERSA

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In questa storia vera raccontata dalla compagna di Kafka, è contenuta una riflessione profonda sulla natura dell’amore che tende a mutare in forme diverse col passare del tempo.

“Un anno prima della sua morte, Franz Kafka visse un’esperienza insolita. Passeggiando per il parco Steglitz a Berlino incontrò una bambina, Elsi, che piangeva sconsolata: aveva perduto la sua bambola preferita, Brigida. Kafka si offrì di aiutarla a cercarla e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Incapace di trovare la bambola scrisse una lettera – da parte della bambola – e la portò con se quando si rincontrarono. “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…”, così cominciava la lettera.
Quando lui e la bambina si incontrarono egli le lesse questa lettera attentamente descrittiva di avventure immaginarie della bambola amata. La bimba ne fu consolata e quando i loro incontri arrivarono alla fine Kafka le regalò una bambola. Era ovviamente diversa dalla bambola perduta, e in un biglietto accluso spiegò: “i miei viaggi mi hanno cambiata”.

Molti anni più avanti la ragazza cresciuta trovò un biglietto nascosto dentro la sua bambola ricevuta in dono. Riassumendolo diceva: ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l’amore muterà in una forma diversa“.

(Da “Kafka e la bambola viaggiatrice” di Jordi Sierra i Fabra)

LIBRO: SE NON MI AMO, NON TI AMO

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IL NUOVO LIBRO DEL DOTTOR ROBERTO CAVALIERE SULLA DIPENDENZA AFFETTIVA IN VENDITA IN TUTTE LE LIBRERIE ED ONLINE

“Andare a letto, ogni sera, con un pensiero fisso, placare la stanchezza emotiva per qualche ora con un sonno comunque agitato, svegliarsi al mattino ancora stanchi e trovare quel pensiero, ricaricato di forza e crudeltà. Un altro giorno di mal d’amore. Se fosse reciproco, potrebbe essere anche romantico. Ma, il più delle volte, non è così. Alle persone che “amano troppo” le rassicurazioni dell’altro non bastano mai, persi come sono in un polverone di tempesta emotiva. Questo libro rappresenta un po’ la “formula magica” per capire e superare il proprio disagio affettivo e relazionale, capovolgendo il “non posso stare né con te, né senza di te” (Ovidio) in “posso stare con te e senza di te”. Esplorando la forma primaria del mal d’amore, la dipendenza affettiva, in tutte le sue sfaccettature e in tutte le varie modalità con cui si manifesta sia a livello del singolo che della coppia, l’autore chiarisce qui le dinamiche e vi offre preziose indicazioni terapeutiche e suggerimenti finalizzati al superamento del vostro disagio affettivo e relazionale.”

vedi pagina fb https://www.facebook.com/senonmiamonontiamo/?pnref=story

Scheda del libro al seguente indirizzo: https://www.francoangeli.it/ricerca/Scheda_libro.aspx?id=24127

Leggi le prime 20 pagine del libro al seguente indirizzo : https://www.francoangeli.it/Area_PDFDemo/239.312_demo.pdf

Dott. Roberto Cavaliere

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COSA FARE SE IL PARTNER NON HA VOGLIA DI LAVORARE

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Pianificare un futuro insieme diventa difficile se chi potrebbe cercare lavoro non si applica minimamente

Cosa fare se il partner non ha voglia lavorare

Ciao, sono una ragazza di 22 anni, fidanzata da due anni con un ragazzo che ne ha 26. Stiamo molto bene insieme tanto che già sogniamo di andare a convivere e costruire una famiglia insieme. Il problema è che sembra non ci siano speranze per realizzare questo sogno dal momento che non c’è una minima base economica da cui partire per poter fare progetti di questo genere.

Io sono una studentessa universitaria e quindi per il momento non godo di entrate finanziarie; lui invece è disoccupato e non fa un minimo sforzo per cercare lavoro. Non solo non trova occupazione ma neanche la cerca! Paradossalmente sono io ad interessarmi alle varie offerte lavorative al posto suo. Gli fornisco i contatti, lo incoraggio a chiamare e a mandare curriculum, ma da lui ricevo solo risposte alquanto indifferenti. Per lui svegliarsi ad ora di pranzo e non fare nulla durante il corso delle giornate non risulta un problema. Lo so che, nonostante il fidanzamento, ognuno ha la propria vita ed è quindi libero di fare le proprie scelte; è vero anche che l’amore va oltre queste cose materiali, ma come faccio io a sperare in un futuro con una persona che non ha voglia di lavorare? Come posso sperare di mantenere una casa o dei figli insieme a lui? Io mi impegno ogni giorno nello studio e tra un anno dovrei laurearmi. So che poi non sarà facile trovare lavoro, soprattutto in questo momento storico così critico per noi giovani, ma ho intenzione di non fermarmi un attimo a cercarlo. Sono troppo determinata a realizzare i miei sogni (primo fra tutti quello di avere dei figli), ma non so se sarà possibile accanto a lui. Cosa mi consiglia di fare?
I fatti parlano più delle parole, e lui coi fatti le sta dimostrando qual è il suo impegno nel realizzare una progettualità di coppia. O si assume l’onere di fargli da traino in questo momento, col rischio di farlo anche per tutta la vita, o rifletta seriamente insieme a lui se c’è ancora spazio per una condivisione comune, sugli stessi valori, del vostro futuro di coppia.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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TEST SULLA PERSONALE CAPACITA’ DI ASCOLTO

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Individuate i vostri comportamenti ricorrenti utilizzando la seguente scala:

0 = RARAMENTE         1=QUALCHE VOLTA         2 = SPESSO         3 = SEMPRE

 

  1. Continuo ad ascoltare anche quando quello che dicono non mi interessa
  2. Evito di trarre conclusioniaffrettate prima che l’altro abbia finito di parlare
  3. Se mi sfugge il significato di una parola, chiedo al mio interlocutore di specificare meglio.
  4. Cerco di non lasciarmi influenzare dall’aspetto del mio interlocutore.
  5. Quando mi parlanomi concentro su quello che mi dicono.
  6. Chiedo conferma ( feedback) di quanto ho capito.
  7. Presto attenzione a chi non mi è simpatico.
  8. Guardo negli occhi chi mi parla.
  9. Con le parole e i gesti incoraggio l’altro ad esprimersi liberamente.
  10. Presto attenzione al linguaggio non verbale del mio interlocutore.
  11. Penso che ci sia da imparare qualcosa da chiunque.
  12. Evito di suggerire frasi o parole al mio interlocutore.
  13. Evito di interromperlo.
  14. Gli comunico che sto ascoltando con lievi cenni del capo.
  15. Interrompo subito chi mi aggredisce verbalmente.
  16. Prendo appunti per non dimenticare ciò che mi dicono.
  17. Quando mi parlano, interrompo ciò che sto facendo in quel momento.
  18. Riesco a mantenere la concentrazione senza lasciarmi distrarre da suoni o rumori.
  19. Se non mi è possibile prestare attenzione al mio interlocutore, lo prego di ripassare in un momento più propizio.
  20. Quando ascolto l’altro avverto in me spontaneità nel farlo.
  21. Pongo domande percomprendere meglio quello che il mio interlocutore mi sta dicendo.
  22. Restare in silenzio quando comunico con qualcuno mi fa sentire agitato/ ansioso/ teso poiché sento l’impulso ad intervenire per replicare. (I)
  23. Cambioargomento quando parla il mio interlocutore. (I)
  24. Doconsiglinon richiesti quando l’altro sta parlando. (I)
  25. Quando l’altro sta esplicitando un suo problema,lo interrompo dicendogli che un problema simile c’è l’ho/l’ho avuto anch’io.(I)
  26. Mi impegno attivamente a cercare di comprendere gli altri facendogli domande senza aspettare che vengano da me.
  27. Riesco a controllare l’impulso a dare una spiegazione qualunque quando in realtà non ho al momento una risposta valida.

 

Totale:_____
La sommatoria dei singoli punteggi dei vari items dà il risultato finale del test.

Più è elevato il punteggio più si è bravi ascoltatori.

Nota: per gli items 22 – 23 – 24 – 25 la scala è rovesciata ( cioè 1 = 3; 2 resta = 2 e 3 = 1)

Punteggio minimo del test: 27

Punteggio massimo: 81

Punteggio mediano: 54

TEST REPERITO SUL WEB

Dott. Roberto Cavaliere

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LE RELAZIONI DEI BIPOLARI

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I bipolari hanno una serie di relazioni tormentate, e spesso non riescono a chiuderne nessuna ma a continuare a tenerle in essere nel tempo. Sono persone che hanno difficoltà con la perdita, che tendono a non terminare mai le relazioni, a non chiuderle ma a scomparire. Non riescono ad avere un confronto costruttivo sulla relazione, non riescono a affrontare il dolore della separazione.
Quindi come già detto scompaiono.
Le relazioni con un bipolare sono complicate, complesse, dolorose. Il bipolare non ha vie di mezzo, transizioni. Una delle caratteristiche di questo tipo di persone è la noia: si annoiano spesso e facilmente della routine e delle cose. Bisogna essere poliedrici per intrattenere una persona bipolare per lungo tempo. Il bipolare si sente sempre incompreso perché l’incomprensione comincia da se stesso, lui non si capisce. Il bipolare è triste o allegro ma non sa perché; ti ama o non ti ama e non sa perché; è annoiato o meno ma non sa il perché. Il bipolare non si conosce.
Dal punto di vista relazionale per aiutare un bipolare bisogna, stimolare il contatto perché essi tendono ad isolarsi, mentre bisogna stabilire dei legami che li aiutino come andare a ballare, avere abbracci, baci, rapporti sessuali soddisfacenti, comprare un cane. Si parla di contatto perché hanno difficoltà a stabilire il contatto con altri esseri umani, un ottimo consiglio è che si comprino un cane. E’ anche importante favorire relazioni e contatti con le persone, anche come aiuto prestato alle persone perchè il bipolare si deve occupare di altro che non sia se stesso e comincia automaticamente a migliorare. Tutto questo implica un lavoro personale che la persona deve essere disposta ad affrontare. Deve voler dedicarsi a questo lavoro terapeutico. Molti però preferiscono non ritenersi responsabili in prima persona della loro situazione, preferiscono sapere che la loro malattia è organica e che non c’è nulla da fare. La bipolarità non necessariamente è una infelicità. Paradossalmente i bipolari possono essere bravi terapeuti perché sono molto empatici molto comprensivi rispetto a ciò che succede agli altri. Grandi terapeuti del secolo passato come Freud e Jung erano bipolari .

Dottor Roberto Cavaliere

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